L’art. 2697 c.c., in tema di riparto dell’onere probatorio tra le parti del giudizio, può assurgere a criterio di decisione dei fatti Invero, il divieto di non liquet posto in capo al giudice determina, in ogni sistema giuridico, l’esigenza di individuare una regola di giudizio che ripartisca il rischio della mancata prova tra le parti,… Continua la lettura »
Categoria Onere della prova
Appello civile: confermata dalle S.U. la visione “Carbone”.
Facciamo il punto della situazione. Tradizionalmente si è sempre sostenuto che in appello non mutano i criteri di riparto dell’onere della prova, pertanto l’attore avrà sempre l’onere di provare i fatti costitutivi, mentre il convenuto i fatti modificativi, impeditivi ed estintivi. La conseguenza pratica era questa: la mancata prova in appello di un fatto estintivo,… Continua la lettura »
La prova nelle azioni di accertamento negativo
Relativamente all’onere della prova nelle azioni di accertamento negativo, sino al 2008 appariva dominante e quasi pacifica in giurisprudenza (nonostante il numero non particolarmente elevato di sentenze di Cassazione massimate sul punto) la tesi secondo cui lo stesso grava sul soggetto che agisce in giudizio ([1]). In senso contrario si era pronunciata una sentenza (Cass…. Continua la lettura »
I fatti non bisognosi di prova
Non tutti i fatti che la parte avrebbe l’onere di dimostrare debbono necessariamente essere dimostrati in giudizio. Non devono infatti essere dimostrati: a) i fatti pacifici; b) i fatti non contestati o contestati genericamente (art. 115 c.p.c.); c) i fatti notori. I fatti pacifici sono quei fatti ammessi esplicitamente dalla controparte oppure quei fatti alla… Continua la lettura »
Onere della prova: una breve introduzione
Tradizionalmente si insegna che la decisione del giudice è il risultato di una attività cosiddetta di sussunzione che muovendo da una fattispecie concreta mira a ricondurla ad una determinata fattispecie legale ricavata dal diritto sostanziale, al fine di dedurne le conseguenze giuridiche da dichiarare nel proprio provvedimento (BALENA). Il primo passo che il giudice deve… Continua la lettura »
I patti relativi all’onere della prova
L’art. 2698 c.c. disciplina i patti relativi all’onere della prova, stabilendo che sono nulli quelli con i quali è invertito ovvero è modificato l’onere della prova, quando si tratta di diritti di cui le parti non possono disporre o quando l’inversione o la modificazione ha per effetto di rendere a una delle parti eccessivamente difficile… Continua la lettura »
L’onere della prova nel caso di contratto concluso dal falso procuratore
Il contratto concluso dal falso procuratore è inefficace sino a quando non interviene la ratifica del rappresentato (art. 1398 c.c.). Afferma la S.C. che tale inefficacia non è rilevabile d’ufficio dal giudice ma solo su eccezione del rappresentato; si tratta dunque di una eccezione in senso stretto. «Il negozio concluso dal falsus procurator costituisce una… Continua la lettura »
L’onere di allegazione e prova nelle cause di responsabilità professionale dell’avvocato
Estratto da una relazione da me tenuta sull’ “Onere di allegazione e prova nel processo civile”. Parliamo ora dell’onere di allegazione e prova nelle cause che hanno ad oggetto la responsabilità professionale dell’avvocato. Molto spesso queste cause nascono da una soccombenza, oppure da una mancata proposizione di una impugnazione. Quali sono gli oneri di allegazione… Continua la lettura »
Onere della prova: un esempio pratico della difficoltà di ripartizione
In precedenti post abbiamo visto come sia spesso difficile risolvere il nodo dell’onere della prova. Facciamo un esempio in tema di comodato. Sappiamo che alla scadenza stabilita il comodatario deve restituire la cosa nelle stesse condizioni in cui l’ha ricevuta, salvo il normale deterioramento per effetto dell’uso per cui è stata consegnata la cosa (artt…. Continua la lettura »
L’onere della prova nei giudizi volti ad ottenere l’indennità di avviamento nei contratti di locazione ad uso diverso rispetto a quelli abitativi.
L’art. 34 della legge 392/1978 stabilisce che in caso di cessazione del rapporto di locazione relativo agli immobili di cui all’articolo 27, il conduttore ha diritto, per le attività indicate ai numeri 1) e 2) dell’articolo 27, ad una indennità pari a 18 mensilità dell’ultimo canone corrisposto, mentre per le attività alberghiere l’indennità è pari… Continua la lettura »
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