Proposta di definizione accelerata ex art. 380bis c.p.c.: perchè non è incostituzionale (sintesi con A.I.)

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La Corte di Cassazione (25495/2024), in questa ordinanza, affronta la questione della legittimità costituzionale dell’art. 380-bis c.p.c. (come modificato dal D.Lgs. n. 149 del 2022), che disciplina il procedimento per la decisione accelerata dei ricorsi inammissibili, improcedibili o manifestamente infondati. In particolare, la Corte respinge l’eccezione di incostituzionalità sollevata dalla ricorrente, sostenendo che la norma… Continua la lettura »

Proposta di definizione accelerata ex art. 380 bis: due precisazioni della S.C. (sintesi con A.I.)

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Cass. 25513/2024 affronta due questioni preliminari nel contesto di un procedimento di decisione accelerata ex art. 380-bis c.p.c.: 1. Compatibilità del Consigliere proponente: La Corte chiarisce che il Consigliere che ha formulato la proposta di definizione accelerata può legittimamente far parte del Collegio che poi decide sul ricorso. Questo perché la proposta non ha valore… Continua la lettura »

Proposta di definizione accelerata: la memoria ex art. 378 c.p.c. è equiparabile all’istanza ex art. 380bis? (sintesi con A.I.)

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L’ordinanza 26366/2024 riguarda un caso in cui la Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione di un giudizio di legittimità a seguito della mancata presentazione, da parte dei ricorrenti, della richiesta di decisione nei termini previsti dall’art. 380-bis, comma 2, c.p.c. In particolare, il Consigliere delegato aveva formulato una proposta di definizione accelerata del ricorso, comunicandola… Continua la lettura »

Proposta di definizione accelerata depositata prima del termine per il deposito del controricorso (Cass. 26705/2024 – riassunto da A.I.)

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La sentenza in questione riguarda un procedimento di decisione accelerata di un ricorso per cassazione (ex art. 380 bis c.p.c.). Il punto centrale è che la proposta di definizione accelerata è stata depositata prima della scadenza del termine per la costituzione del controricorrente. Questo ha comportato una violazione del contraddittorio, poiché la proposta è stata… Continua la lettura »

Proposta di definizione accelerata: effetti dell’istanza tardiva (Cass. 19234/2024 sintesi con A.I.)

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Il Consigliere Delegato aveva proposto una definizione accelerata del ricorso (art. 380 bis c.p.c.), ritenendolo inammissibile. Non avendo la Puce richiesto la decisione del ricorso entro il termine previsto, il Consigliere Delegato ha dichiarato l’estinzione del giudizio e condannato la ricorrente al pagamento delle spese processuali. Successivamente, la Puce ha chiesto la fissazione dell’udienza per… Continua la lettura »

Deposito tardivo del ricorso per cassazione e rimessione in termini (Cass. 24572/2024)

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Riassunto effettuato dall’intelligenza artificiale Il caso in questione riguarda un ricorso per cassazione presentato in ritardo rispetto al termine previsto dall’art. 369 c.p.c. Il ricorrente ha sostenuto che il ritardo non è imputabile a lui, ma a un malfunzionamento del sistema telematico che ha impedito la corretta registrazione del primo invio. La Corte di Cassazione… Continua la lettura »

Improcedibile il ricorso per cassazione depositato con modalità cartacee dopo il 1° gennaio 2023 (Cass. 21896/2024)

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[…] Preliminarmente, deve darsi atto della presentazione, da parte dei ricorrenti, di una duplice istanza di rimessione in termini per il riconoscimento della validità del deposito telematico del ricorso in cassazione. In entrambe le istanze i ricorrenti hanno allegato di avere presentato per la notifica il ricorso per cassazione il 22.12.2022; che a seguito della… Continua la lettura »

Ricorso per cassazione: la prova della notifica si può depositare anche ex art. 372 c.p.c.

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Con ordinanza 23550/2024 la Suprema Corte ha affermato il seguente principio di diritto: “In tema di notificazione del ricorso per cassazione, la ricevuta di avvenuta consegna (RdAC) della notificazione effettuata a mezzo PEC costituisce prova dell’ammissibilità del ricorso e, dunque, può essere depositata, ai sensi dell’art. 372 c.p.c. (nel testo novellato dal D.Lgs. n. 149… Continua la lettura »

La revocazione della sentenza/ordinanza della Cassazione per errore di fatto: i presupposti

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Ai fini della revocazione della sentenza per errore di fatto, ai sensi dell’art. 395, num.4, cod. proc. civ., occorre siano integrati i seguenti presupposti: a) l’errore (c.d. di percezione) non deve consistere in un errore di giudizio ma in un errore di fatto (svista percettiva immediatamente individuabile) che abbia indotto, anche implicitamente, il giudice a… Continua la lettura »