Polizze assicurative e clausole claims-made: equilibrio contrattuale e limiti di copertura secondo la Cassazione

Avatar photo

(ord. Cass. n. 17 893 del 2 luglio 2025)

Le decisioni di legittimità continuano a modellare il diritto delle assicurazioni. L’ordinanza n. 17 893/2025 – depositata il 2 luglio 2025 – offre un’occasione per riflettere sulla validità delle clausole claims-made, decisive nelle coperture di responsabilità civile sanitaria.


1. Il caso clinico-assicurativo

Una paziente ricoverata in un ospedale psichiatrico di Napoli, dopo una caduta, subiva la frattura di un femore e riportava postumi permanenti. Chiamata in giudizio l’ASL Napoli 1 Centro, l’azienda sanitaria coinvolgeva tre assicurazioni: UnipolSai, HDI e AmTrust.

  • Tribunale di Napoli – Condanna l’ASL a 17 000 € per carente sorveglianza. Rigetta la manleva perché:
    • la polizza UnipolSai prevedeva una franchigia di 25 000 €, superiore al danno liquidato;
    • le polizze HDI e AmTrust contenevano clausole claims-made che coprivano solo i sinistri denunciati durante il contratto e verificatisi entro cinque anni dalla sua stipula.
  • Corte d’appello di Napoli – Conferma integralmente.

2. Il ricorso in Cassazione

L’ASL impugna sostenendo, fra l’altro, che la clausola claims-made crei uno squilibrio perché la copertura non abbraccia l’intero decennio di prescrizione e non prevede ultrattività.

2.1. I chiarimenti della Suprema Corte

  1. Controllo di legge, non di “meritevolezza”
    La legittimità della clausola si valuta ex art. 1322, comma 1, c.c. (conformità ai limiti dell’ordinamento), senza ricorrere al vaglio di “meritevolezza” previsto per i contratti atipici.
  2. Assenza di retroattività della l. 124/2017
    L’obbligo di coprire dieci anni e di garantire un periodo postumo nasce solo con la legge 124/2017, successiva al contratto (stipulato il 27 aprile 2012 per il biennio 31 marzo 2012 – 31 marzo 2014); pertanto non può applicarsi retroattivamente.
  3. Equilibrio contrattuale concreto
    La Corte d’appello ha ritenuto proporzionato un premio annuo di 4 990 000 € rispetto a una copertura di sette anni (cinque di retroattività più due di durata), escludendo squilibri riconducibili alla clausola stessa.

2.2. Gli altri motivi, tutti respinti

  • Omesso esame di documenti – L’ASL lamenta che premi elevati e franchigie alte dimostrino squilibrio; la Cassazione rileva che tali elementi non riguardano la clausola contestata e, comunque, il giudice di merito aveva già accertato la congruità del premio.
  • Violazione dell’art. 115 c.p.c. – Si sostiene che l’ASL non fosse stata adeguatamente informata; il motivo è inammissibile per genericità, soprattutto perché la polizza discendeva da un bando pubblico predisposto dall’ente stesso.
  • Violazione dell’art. 2697 c.c. – Si contesta un presunto ribaltamento dell’onere probatorio; la Suprema Corte replica che la prova dell’avvenuta informazione emerge dagli atti.
  • Estensione dell’impugnazione alla franchigia – L’ASL tenta di far cadere anche la decisione fondata sulla franchigia; la Cassazione ribadisce l’autonomia fra le diverse rationes decidendi: non avendo impugnato specificamente la franchigia, quel capo è ormai coperto da giudicato.

3. Lezione operativa per il settore

  1. Validità delle claims-made: va giudicata con le regole vigenti al momento della stipula; le innovazioni normative successive non retroagiscono.
  2. Equilibrio contrattuale: si valuta sugli effetti diretti della clausola contestata, non su generici squilibri derivanti da altre pattuizioni.
  3. Impugnazioni mirate: ogni ratio decidendi autonoma deve essere censurata espressamente; diversamente, si consolida il giudicato.

Conclusione

L’ordinanza 17 893/2025 conferma che una clausola claims-made, se proporzionata e conforme alla disciplina vigente al tempo della stipula, è legittima. Enti sanitari e assicuratori devono dunque prestare massima attenzione a: periodo effettivamente coperto, proporzione tra premio e garanzia, e contestazione puntuale di ogni singolo capo di sentenza in sede d’impugnazione.

La supervisione del ricorso per cassazione.

I miei ricorsi pendenti e decisi

Ricorsi accolti

 Contatti.


Share
Avatar photo

Avvocato, blogger, relatore in convegni e seminari. Autore di numerosi articoli apparsi su riviste specializzate cartacee e delle seguenti monografie: Le insidie e i trabocchetti della fase di trattazione del processo civile di cognizione. Manuale di sopravvivenza per l’avvocato, Lexform Editore, 2009; Le trappole nel processo civile, 2010, Giuffrè; L’onere di contestazione nel processo civile, Lexform Editore, 2010; L’appello civile. Vademecum, 2011, Giuffrè; Gli strumenti per contestare la ctu, Giuffrè, 2013; Come affrontare il ricorso per cassazione civile, www.youcanprint.it, 2020.




Lascia un commento

  • (will not be published)

XHTML: Puoi usare questi tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

*