I vantaggi della visual identity

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Giulia 1Un’identità chiara e distintiva fornisce allo studio una piattaforma sulla quale operare e fare business: un’identità ben gestita, è la base per costruire e stringere le relazioni giuste. Diversi sono gli interlocutori che vengono coinvolti, vediamoli insieme.

I partner dello studio
Costruire il consenso è difficile quando professionisti appartenenti alla stessa struttura non condividono altri sentimenti che il proprio successo individuale. Un’identità chiara richiede valori e obiettivi comuni. E gli sforzi per costruire il consenso diventano molto meno intensi laddove si opti per un programma diretto ad affermare e ricordare con coerenza tutti gli aspetti che formano la cultura dello studio.

Studi che si sono appena fusi tra loro
Un’identità chiara può guidare e motivare uno studio che attraversi un periodo di transizione -e può anche rendere più “appetibile” e incrementare il valore di un altro che sta per essere acquistato.

I neo-assunti
I professionisti delle nuove generazioni desiderano far parte di studi che “capiscono” e apprezzano. Senza scomodare ricerche più autorevoli, è evidente che reclutare e trattenere i migliori professionisti sono due fattori determinanti per la redditività di uno studio. Per riuscirci non deve essere trascurata l’importanza che riveste il saper dimostrare ai potenziali collaboratori di avere un’identità chiara e ben definita. Una “visual identity” sviluppata e implementata in modo appropriato, comunica un senso di stabilità, la filosofia dello studio, la sua energia nonché la sua posizione sul mercato.

I clienti
Uno studio che dimostri di avere un’identità forte, segnala in modo chiaro ai propri clienti la sua posizione sul mercato –ma anche che sa molto bene chi sono i suoi clienti e che conosce a fondo il loro contesto di riferimento.

I collaboratori dello studio
I collaboratori amano essere esclusi dal quadro complessivo almeno tanto quanto amano essere sottopagati. Non c’è come far loro comprendere gli obiettivi dello studio e come il proprio lavoro può contribuire al loro conseguimento, per far sì che la loro soddisfazione aumenti di conseguenza. Un’identità condivisa aiuta i collaboratori a prendere consapevolezza di quanto valgono e a motivarli affinché possano agire da veri e propri emissari dello studio e contribuire, così, per primi agli sforzi di marketing.

La contabilità dello studio
Un’identità poco coordinata e mal studiata finisce per costare moltissimo: magari pensando di aver risparmiato, si rischia di buttare letteralmente via migliaia di euro ogni anno tra inefficienze e sprechi. Secondo le statistiche, il 32% di tutto quanto viene stampato dallo studio viene gettato via perché diventa obsoleto prima ancora di essere utilizzato.

La coerenza è la chiave di tutto
Ma quanto costa realizzare una propria visual identity? Evidentemente non è questa la sede per proporre dei preventivi. Vale la pena però fare due considerazioni su quanto, al contrario, costa il NON realizzare una visual identity coerente.
Due sono gli ordini di valutazione: il primo legato all’immagine, il secondo squisitamente economico.
Uno studio che si presenta all’esterno in maniera coerente dà immediatamente una sensazione di ordine e di organizzazione che si traduce, in prima battuta, in maggiore fiducia e, in seconda di conseguenza, in maggiori incarichi. Detto in altri termini, il cliente (o un referral), positivamente colpito dalla cura prestata all’immagine, aumenta istintivamente il proprio senso di fiducia nei confronti del professionista/studio e finisce con il continuare a rivolgersi alla stessa persona/struttura ogni qualvolta ha una necessità.
Questo per quanto riguarda l’immagine.

Per quanto riguarda, invece, gli aspetti squisitamente economici, uno studio che deve ordinare dozzine di formati diversi per la propria carta da lettera e un numero anche più considerevole di tipologie di biglietti da visita e moduli fax, oltre a non godere dei migliori prezzi applicati a maggiori quantità di materiale dello stesso tipo, fa aumentare il lavoro del personale di studio (o di chi si occupa della gestione dei rifornimenti) in un’attività che non migliora alcun processo interno né produce ricavi –nemmeno indirettamente.
Forse, in questo senso, è più opportuno chiedersi non tanto quanto costa far realizzare da un grafico logo, carta da lettere e buste coordinate ma quanto costa una segretaria che perde tempo a riassortire una cancelleria disordinata.

Giulia Picchi
marketude – consulenza in marketing e comunicazione per avvocati e commercialisti


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Avvocato, blogger, relatore in convegni e seminari. Autore di numerosi articoli apparsi su riviste specializzate cartacee e delle seguenti monografie: Le insidie e i trabocchetti della fase di trattazione del processo civile di cognizione. Manuale di sopravvivenza per l’avvocato, Lexform Editore, 2009; Le trappole nel processo civile, 2010, Giuffrè; L’onere di contestazione nel processo civile, Lexform Editore, 2010; L’appello civile. Vademecum, 2011, Giuffrè; Gli strumenti per contestare la ctu, Giuffrè, 2013; Come affrontare il ricorso per cassazione civile, www.youcanprint.it, 2020.

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Un commento:

  1. Michele

    Davvero un’ottima analisi.
    Il vero problema è che l’aggiornamento dei professionisti, in tema di nuove tecnologie prima fra tutte internet, stenta a decollare.
    Forse perchè la rete non è ancora vista come una vera finestra sul mondo, dalle infinite potenzialità, anche perchè da molti è poco usata o usata male, e anche perchè è volutamente, molto spesso, messa al bando.

    Credo, comunque, che tale concezione abbia i giorni contati, non solo per la presenza di “imposizioni dall’alto” vedi DPS o PEC, che in un modo o nell’altro costringono un pò tutti a fare i conti con la tecnologia, ma principalmente perchè l’informatizzazione e l’utilizzo delle nuove tecnologie, specialmente nei settori della PA, comincia a far sentire i frutti del cambiamento nel modo di comunicare, e di lavorare.
    A breve, anche l’importanza di un buon sito, sarà tenuta in debita considerazione, da tutti i professionisti che hanno voglia di lavorare in modo efficiente e dinamico.



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