Il principio di non contestazione nella giurisprudenza della Suprema Corte

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  1. Fondamento normativo: Il principio di non contestazione è sancito dall’art. 115, comma 2, c.p.c. Questa disposizione stabilisce che, salvi i casi previsti dalla legge, il giudice deve basare la decisione sulle prove proposte dalle parti o dal pubblico ministero e sui fatti non specificamente contestati dalla parte costituita.
  2. Origini giurisprudenziali: Il principio ha origini giurisprudenziali più antiche e non introduce nuove prove legali, ma agevola la motivazione della decisione nell’ambito del contraddittorio. Funziona come una “relevatio ab onere probandi,” distinguendo ciò che è oggetto di contestazione e richiede prova da ciò che è considerato pacifico.
  3. Riforma Cartabia della giustizia civile: Il recente d.lgs. 149/2022, in attuazione della legge 206/2021 (Riforma Cartabia della giustizia civile), introduce doveri di specificità e chiarezza per le parti, importanti per delimitare il principio di non contestazione.
  4. Giurisprudenza recente sulla non contestazione:
    • La Sezione 6-3, n. 09439/2022, ribadisce che il convenuto deve prendere posizione in modo analitico sulle circostanze di cui intende contestare la veridicità; in mancanza, i fatti dedotti dall’attore devono ritenersi non contestati.
    • La Sezione 2, n. 02223/2022, stabilisce che chi deduce è tenuto a provare il fatto genericamente dedotto e non contestato, mentre è tenuto a provare il fatto specificamente dedotto solo se specificamente contestato.
    • Il d.lgs. 149/2022 prevede un rito semplificato quando i fatti di causa non sono controversi.
  5. Principio di autosufficienza del ricorso in sede di legittimità: La Corte Suprema afferma che, per il ricorso in sede di legittimità sulla violazione del principio di non contestazione, il ricorrente deve indicare in quale atto sia stata allegata la circostanza di fatto e come essa sia stata provata o ritenuta pacifica.
  6. Applicazione del principio al curatore fallimentare: Il principio di non contestazione si applica anche al curatore fallimentare costituito, ma la sua non contestazione non implica la disposizione dei diritti della massa. Il giudice delegato può sollevare eccezioni in materia di verificazione dei fatti e delle prove.
  7. Non contestazione nel giudizio di opposizione allo stato passivo: La Sezione 1, n. 14589/2022, afferma che il principio di non contestazione si applica nel giudizio di opposizione allo stato passivo anche al curatore fallimentare, e la sua posizione deve coordinarsi con i poteri del giudice delegato.
  8. Conclusioni di una perizia stragiudiziale: La Sezione 5, n. 34450/2022, stabilisce che le conclusioni raggiunte in una perizia stragiudiziale non possono essere considerate soggette al principio di non contestazione, poiché non costituiscono un fatto giuridico suscettibile di prova, ma sono elementi indiziari sottoposti alla valutazione del giudice.

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Avvocato, blogger, relatore in convegni e seminari. Autore di numerosi articoli apparsi su riviste specializzate cartacee e delle seguenti monografie: Le insidie e i trabocchetti della fase di trattazione del processo civile di cognizione. Manuale di sopravvivenza per l’avvocato, Lexform Editore, 2009; Le trappole nel processo civile, 2010, Giuffrè; L’onere di contestazione nel processo civile, Lexform Editore, 2010; L’appello civile. Vademecum, 2011, Giuffrè; Gli strumenti per contestare la ctu, Giuffrè, 2013; Come affrontare il ricorso per cassazione civile, www.youcanprint.it, 2020.




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