Ricorso per cassazione: l’assemblaggio di atti e documenti non soddisfa il requisito della sommaria esposizione del fatto

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Nonostante dovrebbe essere ormai noto che la collazione degli atti e dei documenti non va mai fatta nel ricorso per Cassazione, qualcuno continua ad utilizzare questa pessima metodologia con effetti nefasti (Cass. 7794/2018).

L’esposizione sommaria dei fatti consiste nella sintetica e riassuntiva esposizione dei fatti di causa in relazione ai motivi di impugnazione. Per cui va omesso tutto ciò che non serve.

Allegando atti e documenti nel corpo del ricorso si costringe la Corte a selezionare ciò che è rilevante in funzione dei motivi proposti e ciò non è consentito.

Un errore di questo tipo si spiega in due modi: o dipende da pigrizia, o dipende da paura. Nel primo caso l’errore sarebbe ovviamente grave. Ma anche il secondo caso non è giustificato in quanto ormai è pacifico che non va fatta la collazione.

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Avvocato, blogger, relatore in convegni e seminari. Autore di numerosi articoli apparsi su riviste specializzate cartacee e delle seguenti monografie: Le insidie e i trabocchetti della fase di trattazione del processo civile di cognizione. Manuale di sopravvivenza per l’avvocato, Lexform Editore, 2009; Le trappole nel processo civile, 2010, Giuffrè; L’onere di contestazione nel processo civile, Lexform Editore, 2010; L’appello civile. Vademecum, 2011, Giuffrè; Gli strumenti per contestare la ctu, Giuffrè, 2013; Come affrontare il ricorso per cassazione civile, www.youcanprint.it, 2020.




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