Sospensione feriale: la parola ai lettori di Lexform.it

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo una e-mail dell’Avv. Maurizio Reggi, in merito alla controversa questione della riduzione della sospensione feriale dei termini.

<<Caro Collega, rispondo volentieri al Tuo pensiero in tema di sospensione feriale.

Concordo sul fatto che vent’anni fa fu introdotta la sospensione
feriale come “ferie degli avvocati”, perché sull’onda della marea di procedimenti in materia di locazione che invasero le preture di tutta Italia, molti pseudoavvocati pensavano di essere più furbi degli altri e, quindi, in Italia, più bravi semplicemente citando gl’inquilini a comparire per la convalida a
ridosso del Ferragosto, così da coglierli al mare in vacanza (allora
ancora si poteva…) e presentarsi ai propri clienti con il
provvedimento di convalida in mano, neanche si fosse vinta una causa in materia di
diritti civili innanzi alla Corte Suprema degli USA!

Dunque, da un abuso indegno di una categoria che i diritti di tutti i
cittadini (e non solo dei ricchi e potenti di turno…)
li avrebbe dovuti e li dovrebbe tutelare sempre e comunque per prima
cosa e primo tra tutti quello alla difesa, si è passato all’opposto: i tempi della moderna
economia (in crisi) non mi sembrano più giustificare 45 gg. di ferie o
meglio di dolce far niente, specie per le cancellerie, almeno dalle
mie parti qui a Napoli.

Infatti, oggi nessuno più , tranne chi svolge attività illecite, si
può permettere abitualmente uno, due o più
mesi interi di villeggiatura per la propria famiglia, come molti
facevano un tempo; oramai Settembre è pienamente operativo, per cui la
sospensione operante in quel mese obiettivamente appare eccessiva.

Piuttosto, almeno per le condizioni disumane nelle quali siamo
costretti ad operare (ed a vivere) in questa città (edifici giudiziari distanti tra
loro e non facilmente accessibili, sviluppati in altezza, senza
parcheggi degni di un paese civile, aule affollate senza sedie, senza
scrivanie, senza aria condizionata, ascensori bollenti, etc.), a mio
sommesso avviso – che sento spesso condiviso spontaneamente da vari
colleghi – forse sarebbe il caso di anticipare la sospensione a far
data dal 15 di Luglio e farla cessare il 31 di Agosto, per poi ritornare
tutti a “scuola” dal !° di Settembre.

Ed, infatti, almeno qui da noi, capita che molti magistrati – che
fanno parte sempre di quella schiera italianissima di coloro che credono di
essere più furbi degli altri – semplicemente dal 15 Luglio in poi non
tengono più udienza ed anche al GdP provocano uno slittamento di
ufficio della prima udienza alle calende greche di Settembre inoltrato solo
perché gli secca di lavorare!

Questo mi sembra opportunismo e sfaticatezza, favoreggiati come sono
dai capi degli uffici giudiziari, che vogliono starsene tranquilli e non
vogliono rivolte intestine e fanno fare ai loro subordinati il porco comodo proprio!

Così da un giusto principio, un sacrosanto diritto alle ferie degli
avvocati ed alla tutela del diritto alla difesa dei cittadini, si è
passati all’abuso opposto, di oltre due mesi di sospensione
dell’attività giudiziaria, visto che poi anche la prima settimana dopo
il 15 spesso e volentieri neppure vogliono fare udienza.

Qui si vuol far finta di non capire che la macchina della Giustizia
non si riavvierà normalmente se non si prenderanno provvedimenti
organizzativi drastici del tipo accorpamento e soppressione di uffici giudiziari
(quante preturette di quartiere, divenute tali a seguito
dell’urbanizzazione, stanno in piedi solo per soddisfare le velleità
dei politici locali e delle associazioncine professionali del foretto di
turno?), licenziamento in tronco di personale giudiziario assenteista,
sfaticato o corrotto, ivi compreso magistrati, togati e non,
semplificazione dei codici, uso sfrenato dell’informatica e della
telematica per le comunicazioni e le notificazioni, stanziamento di
fondi e formazione del personale, oltre ad un’applicazione rigorosa
dei codici deontologici di magistrati ed avvocati, punendo gl’indegni.

Ma questo potrebbe essere attuato solo in uno Stato “normale” dove i
personaggi che rappresentano le Istituzioni siano uomini di cristallo di rocca e non di volgare vetro opaco e pure sporco, per giunta, che non hanno mai avuto
interesse a che la Giustizia funzionasse, oggi più che mai, poiché sanno che essa, in tal caso, per primi colpirebbe inesorabilmente proprio loro stessi.

Cordialità

Avv. Maurizio Reggi>>


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Avvocato, blogger, relatore in convegni e seminari. Autore di numerosi articoli apparsi su riviste specializzate cartacee e delle seguenti monografie: Le insidie e i trabocchetti della fase di trattazione del processo civile di cognizione. Manuale di sopravvivenza per l’avvocato, Lexform Editore, 2009; Le trappole nel processo civile, 2010, Giuffrè; L’onere di contestazione nel processo civile, Lexform Editore, 2010; L’appello civile. Vademecum, 2011, Giuffrè; Gli strumenti per contestare la ctu, Giuffrè, 2013; Come affrontare il ricorso per cassazione civile, www.youcanprint.it, 2020.

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