Secondo una nota associazione dei consumatori la sospensione feriale dei termini è “un’assurdità“. Propone pertanto di abolirla.
Bene. Perfetto.
Quando i consumatori iscritti a questa associazione, comodamente sdraiati al mare, al ritorno delle vacanze scopriranno che è stato loro notificato un provvedimento, ma a causa della loro assenza sono spirati i termini per l’impugnazione, a chi si rivolgeranno?
La risposta è semplice.
All’associazione, la quale spiegherà loro che è assurdo sospendere i termini durante le vacanze.
Affermare che l’eliminazione della sospensione feriale dei termini possa giovare alla riduzione dei tempi della giustizia è una affermazione talmente superficiale, che non merita di essere nemmeno commentata, per la semplice ragione che i magistrati continueranno a prendere le ferie.
Gli unici a rimetterci saranno le parti e i loro difensori.
Ma questo è troppo complicato per essere capito dalle associazioni dei consumatori.
L’importante è farsi sentire.
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