Nell’intervento di oggi cercherò di dare risposta a queste sei domande:
- Perché è così difficile scrivere un ricorso per cassazione?
- Fino a che punto la Cassazione può spingersi nel sindacare la questione di fatto decisa dal giudice di merito?
- A seguito della modifica dell’art. 360 n. 5 che cosa è cambiato?
- È davvero sparito il vizio per insufficienza della motivazione?
- Come si possono censurare oggi gli errori di metodo nella valutazione delle prove?
- Il dovere del giudice di “ragionare bene”, allorquando valuta le prove, deriva dall’art. 132, n. 4 o dall’art. 116 c.p.c. e dunque il ragionamento illogico o poggiante su massime di esperienza inesistenti determina la nullità della sentenza (360 n. 4) oppure un vizio di legge (360 n. 3)?
I.- Complessità del ricorso per cassazione
- Diritto giurisprudenziale
- Controintuitivà
- Severità della Corte
- Difficoltà nell’individuare la censura corretta
II.- Giudizio di fatto e giudizio di diritto
- Il binomio inscindibile del giudizio di fatto e del giudizio di diritto
- Perché è difficile ricostruire il fatto
- Casi in cui non è facile stabilire se ci troviamo di fronte ad una questione di fatto o ad una questione di diritto
III.- Il sindacato della Cassazione sulla motivazione
- La Cassazione non è giudice del fatto, ma può sindacare come il giudice di merito ha risolto la questione di fatto
- Il vizio di motivazione nasce sotto il codice del 1865 in assenza di una norma che lo prevedesse
- Il 360 n. 5 e le sue quattro versioni (1942, 1950, 2006, 2012)
- È la Cassazione che decide l’ampiezza dei suoi poteri in base a motivi di “politica giudiziaria”
- Cosa rientrava nel vizio di omessa, insufficienza e contraddittoria motivazione
- Le SU e il “trasloco” di alcuni vizi dopo la modifica del 2012
- Il vizio di motivazione come vizio di legge
- L’omessa valutazione del fatto decisivo e controverso
- Come censurare gli errori di metodo sulla valutazione delle prove

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